Note maldestre sfuggono all'Estro e si fondono coi i volti dei passanti immersi in poetici dispiaceri, intenti a masticare nuove idee, ridurre in frantumi immaginarie aspettative, a mandar giù fuoriosi cataclismi, cedere ai rimorsi, morire in pochi istanti.
La fame - violacea, indomabile..- cede il posto alla febbrile novità della strada, agli emarginati che coltivan dolori tra i grigi orli di quel vicolo maledetto e sporco, che sa di asfalto bruciato, sassolini che s'insedian tra le dita e purtidume d'un animo esacerbato che scivola, e va..
Nessun commento:
Posta un commento