venerdì 28 gennaio 2011

Note maldestre sfuggono all'Estro e si fondono coi i volti dei passanti immersi in poetici dispiaceri, intenti a masticare nuove idee, ridurre in frantumi immaginarie aspettative, a mandar giù fuoriosi cataclismi, cedere ai rimorsi, morire in pochi istanti.
La fame - violacea, indomabile..- cede il posto alla febbrile novità della strada, agli emarginati che coltivan dolori tra i grigi orli di quel vicolo maledetto e sporco, che sa di asfalto bruciato, sassolini che s'insedian tra le dita e purtidume d'un animo esacerbato che scivola, e va..

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La mia foto
A voi offro un cumulo di parole incenerite sotto l'obiettivo della mia macchina fotografica... Niente più, niente meno di questo.