Con languida fobia
prendo commiato dalle tue membra
no, non è il rumore del silenzio
la bestia temuta.
Pioggia e fango,
alghe e sabbia,
lacrime di corallo si suggellano
- un unico, un solo alito canino.
Sporge là sopra, alla vista di tutti
gonfio d'un incontenibile orgoglio.
Ed io?
Immersa tra la meraviglia di questi elementi naturali
mi lascio da loro addomesticare,
colta da una cieca fiducia.
Apro gli occhi, vedo, finalmente
- addio buio, addio tetro e dispettoso miscuglio d'inchiostro!
accarezza le nuvole amorose e placido,
con soave maestosità
si lancia in un valzer dell'ultimo respiro.
Lo sento soffiare petali del sapor di libertà
e spiazzare il sereno
contemplando l'amara distanza che lo separa dal blu celestiale
- e si libra
và via, in un'altra dimensione
lotano dalla nostra misera sorte umana.
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