Canonizzo il pianto in un ritmico,
denso sospiro
Bevo le lacrime,
dolce Elisir di eterno fallimento
E aspetto, in preda agli scogli,
un trionfo che non c'è
Ma a che serve colpevolizzare il vento,
additandolo per il suo languido fruscio
di neve e schiuma lieve?
Se fischia d'Orgoglio
lasciatelo parlare!;
Analfabeta dei sensi tanto quanto me
Finirà in catene
tra gli effetti risaccosi
della sua stessa deriva
E le mie lacrime, ancora qui,
s'immischiano ai dispiaceri oceanici
indirette testimonianze
di un anomalo avvenire
Questa è, forse, la mia preferita. Soprattutto l'incipit...è tanto vicino a me che mi sembra di poter arrivare a stringerlo tra le mani, allungando un poco le braccia. Brava, come le volte precedenti, se non di più.
RispondiEliminaLe tue parole mi lusingano..
RispondiEliminaesser riuscita a trsmettere qualcosa è un grande, grandissimo traguardo! Grazie!
si respira aria pura qui...
RispondiEliminaluigi@
RispondiEliminada amante dell'aria pura quale sono, è un gran bel complimento! grazie!